IL  CORONADO  PST : UN PICCOLO, GRANDE   TELESCOPIO SOLARE

CORONADO PST, A SMALL, GREAT SOLAR TELESCOPE

 

 

Confesso che qualche anno fa, quando entrò sul mercato il PST della Coronado, ero piuttosto scettico sulle reali possibilità di osservazione solare in banda Ha stretta del telescopio, dato il suo prezzo piuttosto basso in rapporto agli altri prodotti analoghi esistenti ed il suo look, accattivante finchè si vuole, ma piuttosto strano, al punto da sembrare più un giocattolo da bambini che un telescopio.Sapevo, tuttavia, che la Coronado statunitense era una ditta seria, che progettava filtri solari sin dal 1965, e che forniva buoni prodotti.

Mi attraeva, in particolare, il fatto che i filtri solari Coronado sono basati sul principio dell'interferometro di Fabry-Perot. Tale strumento e costituito sostanzialmente da due strati altamente riflettenti e non assorbenti, separati da uno spazio parallelo. Questa struttura viene chiamata "etalon", ed ha numerose applicazioni anche in spettroscopia.

Coronado Filters are based on the Fabry-Perot interferometer principles.This instrument is built with two layers higly reflecting and not absorbing, separated by a very thin space, as shown in the following image.

  

L’Etalon è un interferometro nella sua forma più semplice, ed è proprio questa sua semplicità che lo rende particolarmente utile in una vasta serie di applicazioni.Nel tipo di Etalon più diffuso ed utile per la costruzione di filtri interferenziali, quello piano, due lamine semiriflettenti vengono poste l’una di fronte all’altra: entrambe devono rispondere al requisito della massima planeità (in genere circa 1/100 di lambda) e del perfetto parallelismo reciproco.La sua proprietà è di trasformare un raggio incidente, che subisce numerose riflessioni tra le lamine, in una serie di picchi di trasmissione uniformemente spaziati.

Le principali caratteristiche dello strumento sono il range spettrale (FSR) e la Finesse (F).Il primo è la distanza tra i picchi di trasmissione ed è funzione del cammino ottico della radiazione tra le lamine semiriflettenti.La seconda è invece la misura della larghezza dei picchi di trasmissione e, per un fascio collimato, è funzione diretta della riflettività delle lamine usate: più alta è quest’ultima, più stretta è la distanza tra i lati dei picchi generati.

Gli Etalon usati come filtri possono essere solidi o spaziati in aria.In questi ultimi tra le lamine sono interposti dei sottilissimi spaziatori, di planeità tale da garantire il più possibile perfetto parallelismo tra le lamine semiriflettenti.

Nella tecnica costruttiva fondamentale importanza assume il trattamento superficiale delle lamine ed il deposito dello strato semiriflettente, in genere dielettrico per garantire il minore assorbimento possibile: errori in questa fase possono causare alterazioni nella planeità delle lamine e rendere inusabile l’etalon.

                                                                       

 

 

Se si fa passare un fascio parallelo di luce bianca attraverso un etalon, la maggior parte dell'energia verrà riflessa dagli strati riflettenti ma, se la distanza tra questi ha uno spessore esattamente uguale a un multiplo della metà della lunghezza d'onda della luce incidente, quest'ultima attraverserà totalmente il sistema.L'Etalon genera quindi un insieme di picchi di radiazione distribuita nello spettro, visibile e non. I filtri Coronado sono progettati in modo tale che uno di questi picchi di trasmissione si verifichi in corrispondenza di una delle righe significative dello spettro, come quella dell'Idrogeno alfa,avendo cura che il picco di trasmissione dell'etalon non sia più largo della riga spettrale desiderata e vi sia la presenza di un filtro ausiliario che elimini tutti gli altri picchi di trasmissione. In questo modo si ottiene un sistema che fa passare solo la luce dell'Idrogeno alfa o di altra riga di interesse. Gli etalon, come si è detto, sono componenti ottici fra i piu critici che si possano realizzare.  Per isolare la sola lunghezza d'onda desiderata, le lastre su cui vengono depositati i trattamenti riflettenti e le distanze parallele fra di esse devono essere realizzati con tolleranze inferiori a 1/100 l (lunghezza d'onda).Vale a dire che nessuna parte della struttura può avere imperfezioni o scostamenti dal parallelismo superiori a 0.000005 mm.

If we let a parallel white light beam pass through an etalon, a great part of energy will be reflected by the reflecting layers, but, if the distance between them has the same  thickness of a multiple of half of  wavelenght of incident light, this will not pass completely through the system.Consequently, the Etalon generates a class of radiation peaks through tjhe whole spectrum, visible and not.Coronado Filters are tuned in a way that one peak will be exactly at Hydrogen Alpha wavelenght To do this,distance between the layers are very critical, often less then 0.000005 mm.

Il principio di funzionamento del PST puo' sintetizzarsi come segue:

Il piccolo telescopio è dotato di un obiettivo di soli 40 mm , che , almeno nei primi modelli, incorporava un trattamento ERF (nei più recenti il filtro ERF è separato) , in pratica un trattamento che  fa passare solo la luce rossa ed evita che la radiazione  dannosa all'occhio umano, come la UV e la IR , possa passare . La luce solare incidente viene quindi selezionata dall'obiettivo in banda rossa, e trasmessa all'Etalon , di diametro di circa 23 mm che si trova nel punto di congiunzione tra il tubo dorato ed il corpo di alluminio nero.L'Etalon è dotato di un sistema di sintonia a rotazione, che comanda l'inclinazione del filtro e quindi lo spostamento dei picchi generati.Il fascio ottico che esce dall'Etalon, con il sistema a picchi, viene infine selezionato sulla riga Ha da un ultimo filtro di circa 5 mm (BF 5) che si trova sull'innesto del portaoculari (negli ultimi modelli al di sotto di a tale filtro ne è stato aggiunto un altro, rosso scuro, che probabilmente funge da soppressore di riflessi, allo scopo di migliorare il contrasto).

La sequenza esatta del percorso dei raggi solari, dall'ingresso nell'obiettivo all'uscita dall'oculare è la seguente:

The PST has a small 40 mm objective that, in the first production, incorporated an ERF  (Energy Rejection Filter), which doesn't let the dangerous IR and UV light pass, acting in the same time as a red filter.The selected red light is sent to the Etalon, of about 23 mm in  diameter, placed at the end of the golden tube, and that has a rotating tuning ring,and that generates a peak serie .The optical beam with peaks (only one on the Ha line) that exit  etalon is then furthermore selected on that line by a narrowband interference filter of about 5 mm in diameter (BF5), as shown in the following image.

 

 

Il PST,secondo il costruttore, garantisce quindi una banda passante < 1 Angstrom, vale a dire una banda passante pari all'incirca alle dimensioni della riga Ha,il che realizza un ottimo compromesso tra visibilità dei dettagli sul disco e delle proturberanze.Con bande passanti superiori, infatti,diminuisce la visibilità dei dettagli sul disco ed aumenta quelle delle proturberanze, mentre con bande inferiori è il contrario.Il sistema di messa a fuoco,ottenuto movimentando un prisma  posto tra l'etalon ed il BF, per quanto sofisticato e sufficientemente preciso, non fornisce tuttavia un backfocus sufficiente all'utilizzo di strumenti fotografici, digitali e non.L'inconveniente può essere bypassato utilizzando un estrattore di fuoco od una barlow, ma ciò non consente la ripresa di tutto il disco solare.

Lo strumento fornisce tuttavia, anche con l'utilizzo di barlow o aggiuntivi ottici, prestazioni di tutto rispetto in rapporto all'esiguità del diametro dell'obiettivo.Mi sono quindi posto la domanda di come queste sarebbero potuto essere con un  obiettivo più grande.Vero è che sono disponibili , dello stesso costruttore ,telescopi e filtri solari di 60, 90 ed addirittura 140 mm di diametro (Cd. "Solarmax"), ma il loro costo è notevole, se non addirittura proibitivo per  i diametri più elevati e tasche "normali"; inoltre, essi presentano una differenza sostanziale rispetto al PST: in essi l'Etalon si trova davanti all'obiettivo e non lungo il cammino ottico come in quest'ultimo.Riflettendo, infatti, tale espediente consente una notevole riduzione della superficie utile dell'Etalon del PST ed una  radicale riduzione del suo costo.Verò è che la qualità ottica dell'Etalon in termini di riduzione dell'ampiezza dei picchi generati e quindi della risoluzione spettrale è senz'altro migliore nei filtri Solarmax (banda passante < 0,7 A), ma sarebbe stato comunque interessante constatare in quale misura questa superiorità avrebbe potuto tradursi in un miglioramento dell'immagine a parità di diametro dell'obiettivo.In parole povere,di quanto un Solarmax 60 potrebbe dirsi superiore ad un PST  da 60 mm di apertura.

The PST passband is, according to the Coronado statements, < 1A, about the dimension of the whole Ha line, that permits good observations of the sun surface and prominences in the same time, while the passband of the bigger filters, say Coronado Solarmax 40, 60 and 90 is considerably narrower, < 0,7 A.The structure, anyway, of the two types of filters is quite different, as in PST the etalon is inserted along the optical path, about 20 cm from the objective,while in the major ones is put  in front of it.I wondered, then, how much a 70 mm aperture PST could be different from a Solarmax 60, and tried an experiment to modify the PST.The experiment consisted in taking off the Etalon and the BF5 of PST , Putting them to the focus of a good acromat (an apo in solar monocromatic observations is not, in my opinion, necessary): I owned a Tal 100 R refractor, in a new self made tube, with a considerably long backfocus, that seemed to be the ideal optics to do the job.The first thing to do was to buy a 70 mm diameter ERF (energy rejection filter) to put before the objective to avoid that dangerous IR and UV radiation  could enter the instrument.The second was to disassemble the Etalon (the black, two centimeters about rubber ring between the golden tube and the black PST body): this could be a not easy operation in some PST, in which a little glue among the threads could be found.Much easier was the disassembling of BF 5 , which is inserted at the bottom of eyepiece holder.The two alternative solutions to do the modification are:

The first (I call it type A)is to put the whole PST body (without the tube) in the telescope eyepiece holder, by means of a threaded male- to 31,8 adaptor.This solution is the easier, and the one that gives less internal reflections.The procedure is to focus using the telescope focuser before, and after the PST body focuser,and after all to move back and forth yhe rubber ring of the etalon for tuning.Anyway, seems to me that such solution isn't the better on the perfomances point of vue, as the image is not so sharp as in the B) mod. type .This is , as shown in the image, a disassembling of the Etalon cell from the body  and its connection to a 31,8 (or other) telescope focuser which has on the other side the BF 5 mounted on a normal 31,8 stellar prism.The distance between the two elements must be about 200 mm or superior.This modification performed very well, but presented some internal reflections, due to the prism (better, perhaps. a mirror) and to the very little dimensions of the BF5. A way to control them is to use a barlow lens to decrease the field of vue and/or insert a 6-10 nm Ha interference filter in the path, at the end of 31, 8 male adaptor.

                                                                Modifiche al PST

 

L'esperimento di modifica del PST in realtà è stato già tentato da altri, in Francia ed in USA, ma io mi ripromettevo di apportare ulteriori migliorie ai tentativi già effettuati, spesso con costosi apocromatici.Tanto per cominciare, l'uso di obiettivi apo per una banda passate di 1 A nel rosso è a mio avviso superflfluo, in quanto un buon acromatico che non abbia sferocromatismo è più che sufficiente,In quest'ottica ho pensato di usare un ottimo tubo ottico russo TAL  con un obiettivo acromatico D 100 F 1000, per un duplice motivo:

1- Il rapporto F/D 10 è simile a quello di progetto del PST, anche se, diaframmandolo col filtro anteriore esso si altera

2- Lo strumento era stato da me reintubato qualche tempo fa in un tubo di alluminio da 750 mm di lunghezza in modo da garantire un backfocus di 250 mm circa, e tale soluzione si dimostrava ora particolarmente utile, dato che la distanza tra Etalon e BF è particolarmente critica, e si aggira sui 200 mm, variando poco in rapporto alla focale dell'obiettivo.

Le soluzioni possibili per il "trapianto" dell'etalon e del BF del PST sull'acromatico erano essenzialmente due:

a) la prima, più facile, ottenibile ponendo il corpo del PST (la parte nera con la cella zigrinata in gomma dell'etalon) dopo averlo svitato dal tubo dorato con l'obiettivo,e dopo averlo dotato di un raccordo maschio da 31,8 (o da 50,8, a seconda delle necessità) direttamente nel portaoculari del rifrattore,  servendosi della messa a fuoco di quest'ultimo per una prima focheggiatura di massima, e poi di quello del corpo del PST per rifinirla, effettuando infine, come di consueto il tuning dell'immagine sulla riga muovendo la manopola zigrinata di gomma dell'etalon.Davanti all'obiettivo del rifrattore TAL era stato applicato un filtro di rigetto IR-UV  ERF.In proposito tengo a sottolineare che entrambe le modifiche che seguono vanno sempre ottenute dotando l'ottica di un tale filtro , che non fa passare le radiazioni infrarosse e ultraviolette, dannose per gli occhi.Le due immagini che seguono sintetizzano la modifica in questione.

Corpo del PST smontato e dotato di un raccordo da 31,8 mm

Coronado Body with a 31, 8 adaptor

 

Il corpo del PST applicato al rifrattore TAL dotato di un filtro di rigetto IR-UV ERF Baader in una cella di pvc autocostruita ( modifica A)

PST body at the TAL 100 focuser, in the A) type modification, with the ERF filter before the lens, in a pvc self made cell.

 

B) Il secondo tipo di modifica, quello che attualmente sto sperimentando e cercando di migliorare, consiste nel disassemblaggio sia dell'Etalon che del portaoculari col BF 5 e nel relativo montaggio in una struttura che assicuri, come si è detto, una distanza reciproca tra i due elementi di almeno 200 mm. circa, con la possibilità, inoltre, di  poter variare in misura ridotta tale distanza,  senz'altro critica ai fini della visione dei particolari, in rapporto anche alla focale del telescopio usato.Ho quindi montato i due elementi alle estremità di un focheggiatore da 31,8, che va a sua volta inserito tramite un raccordo da 31,8mm nel focheggiatore principale del telescopio (nel mio caso quello del TAL) nel modo visibile nell'immagine che segue:Tenuto conto che, probabilmente per le ridotte dimensioni del BF in rapporto alla focale e per la presenza di un prisma di vetro a ridosso del BF5 il sistema presentava dei riflessi interni, ho ritenuto opportuno aggiungere, nell'adattatore da 31,8 un filtro Ha da 10 nm, con il compito di ridurre al minimo la luce in ingresso nel sistema.Tali riflessi si riducono comunque in modo notevole con l'uso di una barlow, dato il minore campo inquadrato.La visione diretta della cromosfera con tale strumento così modificato appare a mio avviso estremamente interessante , e notevolmente superiore a quella ottenibile con lo strumento originario.

 

La seconda modifica (B) effettuata, con l'etalon ed il BF5 montati su un focheggiatore da 31,8, e poi l'intero sistema posto al fuoco del TAL 100R

The second modification,B,with Etalon and BF mounted on a 31,8 focuser, and the whole  system inserted in the TAL 100 focuser

 

 

Dalle prove effettuate, mi è quindi sembrato che la modifica di tipo B) fosse quella più perfomante, a parte il problema dei riflessi, anche effettuando riprese con sensori CCD:le due immagini che seguono sono altrettanti esempi di quanto ottenibile coi due tipi di modifiche:

Visibilità della supergranulazione e di una piccola regione attiva sul disco solare con una modifica di tipo A).C'è da dire comunque che l'immagine è stata ripresa in inverno, con il sole molto basso sull'orizzonte; con una webcam Philips Toucam pro BN e convertita in falsi colori.Barlow 2X per una EFL di 2000mm circa.

Sight of supergranulation on the sun cromosphere with a type A mod, Philips Toucam camera and barlow 2 X

 

 

  

Esempio di quanto ottenibile con la modifica di tipo B).Immagine ripresa lo scorso 8 giugno 2009, quindi in condizioni osservative abbastanza buone, con il sole a 60° circa sull'orizzonte est, di una debole proturberanza ad arco.Media di due filmati di 1600 e 1300 frames , uno per la proturberanza, uno per il continuo,con una webcam Philips Toucam BN assemblati e processati con PsP.

A recent image on last june,8, 2009 of solar cromosphere with a beatiful arc prominence, shot by the type B modded PST

 

 E' opportuno sottolineare, infine, che tale modifica viene effettuata a proprio rischio, e che la alterazione od il disassemblaggio di strumenti ancora in garanzia provoca la decadenza dalla garanzia stessa.

It's useful to underline that the above described modifications are done at your own risk, and that, if done to an instrument still under warranty, they may void the warranty itself

ADDENDUM

Una nuova ripresa effettuata la mattina del 1° luglio 2009 ad una piccola regione attiva del disco solare ha ulteriormente confermato  l'ottima resa della modifica di cui al punto 2), unitamente alle seguenti considerazioni:

1) un filtro Ha  di quelli a banda stretta per Deep -Sky di banda passante tra i 12 e 6 nm può migliorare anche sensibilmente la resa dell'immagine.Stavolta il filtro Ha da 10 nm era stato avvitato direttamente al barilotto da 31,8 della camera DMK ed inserito nel portaoculari  con il BF5: probabilmente tale soluzione ha contribuito alla eliminazione di riflessi spuri tra il BF ed il prisma stellare da 31,8.

2) L'uso di una barlow 2X, eliminando quasi completamente la vignettatura indotta dal BF5 (il cui diametro è insufficiente per la focale del sistema), da il suo contributo al miglioramento della resa dell'immagine, al prezzo di un minor angolo di campo,ma con il vantaggio di una migliore visione dei particolari.

 

A new shot on july, 1st  2009 to a small active region on solar disk was a further confirmation of the two following points:

1) An Ha filter for Deep Sky imaging, say one of bandpass between 12 and 6 nm can improve the image.This time the filter was attached to the threaded female 31,8 mm nose of the DMK camera and inserted into the barrel with the BF 5.

2) The use of a 2X barlow virtually eliminates the vignetting induced by the small diameter of BF 5 , considering the EFL.The consequent smaller field of view increase noticeably the sun granulation and other features visibility.

 

  Media di 9 immagini ottenute da altrettanti filmati AVI di 900 frames- barlow 2X- Camera DMK 31 AF03 AS- Elaborazione Registax -Psp -falsi  colori

Median of 9 images obtained by 9 AVI films, 900 frames each -Camera DMK 31 AF03 AS -Processing Registax-Psp-false colors

Una bella proturberanza catturata il 2 luglio 2009, h 7 UT, con lo strumento portato a 3000 mm EFL tramite una barlow 3x, camera DMK 31 AF03 AS, media di 900 frames di un filmato AVI per la proturberanza, e di altrettanti per il disco da un altro filmato, processing con Registax 5 e Psp.

A dramatic prominence captured on last July, 2, 2009 h. 7,00 UT, by the instrument at 3000 mm EFL using a 3X barlow lens.Camera DMK 31 AF03 AS, median with Registax 5 of 900 frames from an AVI film for prominence, and the same from another film for the disk, assembled with Psp.

Ultime osservazioni della regione attiva AR 11024 effettuate il 5 luglio 2009 alle ore 7.00 TU alla focale di 1000 e 3000 mm circa con una barlow TV 3X:

Last observations of AR 11024 on last july, 5, 2009 h.7.00 UT, at 1000 mm EFL and 3000 mm

 

 

Due immagini della regione attiva 1057 del 1 aprile 2010, PST modded+ barlow Ultima 2X + camera DMK (la seconda è in falsi colori)

Two recent images of active region 1057 on april, 1, 2010: modded PST + barlow Ultima 2X + DMK BW camera (the second is in false colours).

 

Una ulteriore modifica effettuabile con poca spesa ed usando l'ERF da 70 mm.

A further unexpensive PST modification

 

Tenuto conto dell'esiguità del diametro dell'ERF e di quello libero del telescopio (70 mm)mi sono posto il problema di come incrementare il diametro utile senza ulteriori spese aggiuntive quali quelle di un più costoso ERF da 90 o 110 mm.La risposta era semplice: bastava mettere il filtro lungo il cammino ottico, anzichè davanti all'obiettivo; tuttavia tale soluzione mi sembrava non ideale per il calore che inevitabilmente entrava nello strumento, suscettibile di creare turbolenza,ma non c' era altra soluzione, così decisi di agire in tal senso.Possedendo una cella di alluminio di diametro praticamente uguale a quello interno del tubo del TAL, l'ho fatta adattare con modica spesa (20€) al filtro da 70 mm (foto sotto).

A further unexpensive PST Modification was done putting the 70 mm ERF filter previously used inside the Tal 100 tube.The filter was adapted to an aluminum cell I owned and inserted into the tube, at a distance of 25 cm from objective.It wasn't possible to go deeper for the presence of the first  field diaphragm, not ease to take off.Such a distance, considering the filter as a diaphragm and an illuminated field at focus of 5 mm (the one of Bf5),let to use a free aperture of 93 mm , considerably wider than before,

 

 

La cella col filtro è stata inserita poi a pressione nel tubo ottico sino alla distanza di circa 25 cm dall'obiettivo; oltre non è stato possibile andare per la presenza del primo diaframma di campo di alluminio leggero, collegato agli altri diaframmi e quindi non rientrabile senza dover modificare il tubo.A tale distanza, considerando un campo di piena luce al fuoco corrispondente al BF 5 , appunto di 5 mm, l'apertura libera dello strumento risultava di 93 mm, quindi già una apertura notevole.La visione dell'ERF attraverso l'obiettivo si presentava come nella foto che segue.

 

La prima prova effettuata sul sole con una camera ccd DMK è stata deludente, in quanto l'immagine era impastata e sembrava confermare i miei timori sulla turbolenza strumentale.Anche stavolta Ho inserito sul naso da 31,8 della camera un filtro Ha da 10 nm per deep sky, e l'immagine è cambiata all'istante, divenendo molto buona e contrastata, con minuti particolari visibili.Mi sono interrogato a lungo su tale situazione, e devo confessare di non essere ancora riuscito a fondo a comprenderne il motivo.L'unica cosa cui posso pensare è che il calore interno al tubo provochi un leggero fuori banda dell'Etalon, e che il filtro aggiuntivo intereagendo con la banda passante del BF metta le cose a posto, ma è solo un'idea.E' certo, invece che anche con tale ulteriore modifica i risultati migliori, usando il BF5 originario del PST, si ottengono portando la focale a 2000 mm ed oltre, evitando in tal modo la vignettatura indotta dal ridotto diametro del filtro e le zone di minor definizione.

Riassumendo , quindi:

1- ERF sul cammino ottico, purchè posto a distanza non eccessiva dall'obiettivo (direi non oltre i 300-350 mm) per non far aumentare oltre misura il calore che entra nello strumento ed arriva sullo stesso ERF

2- Uso di una buona barlow 2-3 x

3- Uso di un filtro interferenziale Ha da 6 a 12 nm in uscita, prima della camera

Naturalmente il miglioramento sarebbe molto più accentuato nel caso si usi un BF di maggior diametro:Sto infatti studiando l'uso di un filtro Ha Baader da 1,5A come BF, ma la cosa è più difficile del previsto per un fuori banda del filtro stesso che richiede un sistema di tilting per funzionare correttamente.

In definitiva, questa ulteriore modifica ha permesso di rendere più funzionale lo strumento, senza celle aggiuntive davanti allo stesso, che ora sembra in tutto e per tutto un normale rifrattore da 100mm, e di sfruttare quasi al massimo il suo potere risolutivo.

The first attempt to use the device with a DMK BW ccd camera wasn't anyway satisfactory, because the image was not crisp.Then , i tried to use a 10 nm Ha filter for deep sky inserted in the 31,8 nose of camera, and all changed suddenly, the image showed on the screen was full of contrast and crisp.Furthermore, the use of a 2X barlow lens produced a much more corrected field of vue, without vignetting .To get good results using the original BF5 is then necessary:

1- An ERF on optical path, inserted not too far from objective  (not over 300 -350 mm) in order not to let heat enter the instrument

2- To use a good 2-3X barlow lens

3- To use a  Ha 6-12 nm interference filter after the BF5, attached to the camera.

At last, this further modification makes more functional the instrument, that now looks like a normal 100 mm refractor, without  external adjuntive cells, and let to improve its resolving power, using quite the whole objective to image.

 

Un'immagine BN ottenuta col setup descritto

A BW image obtained with such a setup

 

Due immagini in falsi colori dell'AR 11084 ottenute il 27 e 28 giugno 2010

Two false colors images of AR 11084 on june, 27,28, 2010

Una bella proturberanza del 28giugno 2010

A beautiful prominence of june, 28,2010

Un altra immagine del gruppo 11084 del 2 luglio 2010

Another image of sunspot group 11084 on july, 2, 2010

 

 

Una bella proturberanza di marzo 2011

A beautiful prominence on march, 2011

 

Una sequenza di riprese effettuate il 24 e 25 marzo 2011, a focali diverse, dell'AR 1176 rispettivamente a 1000 e  2000   di EFL.

A sequence of images  , on march  24 and 25 2011 of AR 1176, at EFL of 1000 and 2000 mm.

 

Un piccolo , ma esteso flare nell'AR 1302 /2011